La Ginnastica Medica Correttiva applicata nel trattamento dei paramorfismi e dismorfismi intesi come manifestazione di non armonico sviluppo del sistema osteo-muscolare nei giovani in accrescimento. Ginnastica Correttiva è un nome improprio perché non si ha la presunzione di correggere deformazioni ossee ma attraverso l’applicazione di stimoli adeguati si interviene per un più equilibrato ed armonico controllo della postura. L’attività è controllata e svolta con la supervisione del medico specialista (interno), in equipe con il medico specialista e/o medico pediatra di riferimento del paziente, oppure sulle linee guida di centri di alta specializzazione.
A cosa serve
Il nostro lavoro ha lo scopo di usare le conoscenze del comportamento psicomotorio visto nella sua globalità per una migliore percezione di postura e movimento, anche se il principio terapeutico risiede nel controllo della posizione e del movimento innaturale o abnorme. Ottimi risultati in trattamenti per scoliosi vere, atteggiamenti scoliotici, piedi piatti, cavi, controllo delle dismetrie degli arti inferiori, ipercifosi e spalle intraruotate, scapole alate, torace astenico etc.
Come funziona
Il trattamento prevede l’applicazione di una seduta a settimana in palestra o di una seduta a settimana in palestra più una seduta a settimana in acqua a seconda delle necessità evidenziate. L’attività è basata sull’applicazione di posture compensative ai vizi posturali. Le posture devono essere mantenute durante l’apprendimento di giochi sensoriali in forma ludica per sviluppare tutte le funzioni senso-motorie che in un bambino sono fondamentali e comprendono esperienza sensoriale, presa di coscienza del corpo ed esperienza con piccoli attrezzi (per la distribuzione della forza muscolare, abilità di coordinazione oculo-manuale, propriocettiva ed equilibrio). L’importanza di associare tecniche e metodi che possono apparire sin dall’inizio meccanicistiche spesso limitate all’elemento patologico, ma se associate a programmi psicomotori specifici e ad un ottima compliance con il paziente possono portare a risultati evidenti. Un altro aspetto da non dimenticare è l’educazione dell’individuo all’autocorrezione e alla sensibilizzazione sulla base della comprensione del trattamento proposto e motivazioni dello stesso sin dalle prime sedute per una efficace integrazione della correzione posturale negli atteggiamenti e gestualità della vita quotidiana. Premesso che ogni individuo è un caso a sé, a seconda del soggetto, dell’età, del sesso e della patologia viene elaborato un programma terapeutico di lavoro composto da otto fasi principali:
- 1 – Conoscenza del ragazzo/a e famigliarizzazione: colloquio, caratteristiche del soggetto, spiegazione del trattamento proposto e motivazione, sensibilizzazione all’aspetto estetico e al miglioramento possibile con la rieducazione per gli adolescenti.
- 2 – Presa di coscienza del corpo. Esame nella sua globalità e nei suoi rapporti con l’ambiente, in relazione allo spazio e al tempo, in posizione statica e in movimento.
- 3 – Ricerca delle disarmonie statiche e dinamiche. Presa di coscienza del corpo, degli arti, degli appoggi del ragazzo/a.
- 4 – Apprendimento dell’auto-allungamento assiale attivo per il controllo delle curve e delle gibbosità.
- 5 – Esercizi respiratori per un’azione sui muscoli intercostali.
- 6 – Riduzione delle tensioni muscolari e legamentose.
- 7 – Stimolazione dei gruppi muscolari deficitari.
- 8 – Integrazione degli stimoli posturali nello schema corporeo attraverso attività di equilibrio in tutte le sue forme.
Spesso il rachide non è l’unico elemento interessato, ma per il fatto che il corpo si comporta sempre come un’entità unica e causa di compensi, le alterazioni possono estendersi alle cinture scapolari e pelviche o addirittura fino all’insieme degli arti inferiori. Dal punto di vista articolare, l’azione viene sempre diretta nel senso della correzione per quello che riguarda il piano sagittale senza dimenticare la componente diagonale del movimento e la mobilizzazione sui piani assiali, frontale e orizzontale. Da un punto di vista muscolare si ricerca la migliore estensibilità ed elasticità muscolare qualunque siano i gruppi muscolari interessati, per ridare loro un equilibrio fisiologico più vicino alla funzionalità ottimale.
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